Una moto, mille avventure: la storia della mitica Tote Gote
Tote Gote, la minibike ideata da Ralph Bonham nel 1958, rivoluzionò la mobilità rurale americana grazie a robustezza, versatilità e semplicità.
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Quando si parla di mezzi iconici che hanno segnato un’epoca nella mobilità rurale americana, è impossibile non citare la leggendaria Tote Gote. Nata dalla necessità di affrontare terreni accidentati e rispondere alle esigenze pratiche di agricoltori, cacciatori e studenti universitari tra gli anni ’50 e ’70, questa minibike ha lasciato un segno indelebile nella storia dei veicoli d’epoca statunitensi. Un mezzo semplice, robusto e straordinariamente versatile, la Tote Gote rappresenta ancora oggi un vero oggetto di culto per gli appassionati e i collezionisti.
La storia della Tote Gote prende il via nel 1958 nello Utah, grazie all’intuizione di Ralph Bonham. Bonham, osservando le difficoltà nel trasporto di carichi e persone attraverso i terreni impervi della campagna americana, ideò una soluzione tanto semplice quanto geniale: una piccola moto, essenziale e affidabile, in grado di affrontare senza problemi salite ripide, fango e sentieri sconnessi. Il nome originario, “Mechanical Goat” (capra meccanica), fu scelto proprio per evocare l’abilità di questo veicolo di arrampicarsi ovunque, ma ben presto fu ribattezzato Tote Gote per sottolineare la sua eccezionale capacità di carico.
Il vero punto di forza della Tote Gote era la sua progettazione senza fronzoli: il telaio era realizzato in resistente tubo d’acciaio, capace di sopportare le sollecitazioni più estreme, mentre il cuore pulsante era un motore Briggs Stratton, noto per la sua affidabilità e facilità di manutenzione. Le motorizzazioni variavano da 3 a 6 cavalli, una potenza apparentemente modesta, ma perfettamente calibrata per garantire prestazioni costanti anche sulle pendenze più impegnative. Nonostante la velocità massima si limitasse a circa 8 km/h, la Tote Gote si distingueva per la capacità di avanzare senza esitazioni dove altri mezzi si sarebbero fermati.
Con il passare degli anni, la gamma Tote Gote si ampliò per soddisfare esigenze sempre più specifiche. Nacquero così versioni come la Loadstar III, un triciclo progettato per aumentare la capacità di trasporto, e la Collegiate, studiata appositamente per facilitare gli spostamenti all’interno dei campus universitari. Pur differenziandosi nelle applicazioni, tutte le varianti conservavano i tratti distintivi della Tote Gote: ciclistica spartana con sospensioni rigide, freni a tamburo su entrambi gli assi e una linea volutamente funzionale, priva di inutili orpelli estetici.
Uno degli aspetti più affascinanti di questa minibike è la sua incredibile versatilità. Oltre a essere impiegata in ambito agricolo e venatorio, la Tote Gote trovò largo impiego anche tra studenti e lavoratori che necessitavano di un mezzo pratico e robusto per affrontare gli spostamenti quotidiani. La sua natura polivalente si riflette anche negli accessori originali disponibili: tra i più ricercati figurano l’aratro, ideale per piccoli lavori di campagna, e la cassetta metallica anteriore, perfetta per trasportare attrezzi o provviste.
Non mancano, oggi, esemplari che testimoniano la passione per il restauro di questi veicoli. Un esempio emblematico è rappresentato da una Tote Gote modello B del 1962, recentemente restaurata e messa in vendita nel Wisconsin per 1.200 dollari. Questo esemplare, riportato a nuova vita con una verniciatura impeccabile, sella rinnovata e motore completamente revisionato, conserva ancora gli accessori originali, offrendo una rara occasione agli appassionati di possedere un pezzo autentico della storia della mobilità rurale americana.