Motore CB1100R, anima italiana: la Bimota HB2 più esclusiva è ora sul mercato

Scopri la Bimota HB2 con motore Honda CB1100R, un esemplare unico e perfettamente conservato in vendita a 15.000 euro. Storia, dettagli tecnici e curiosità.

Motore CB1100R, anima italiana: la Bimota HB2 più esclusiva è ora sul mercato
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Marianna Bortevi
Pubblicato il 5 ago 2025

Un’occasione irripetibile si affaccia all’orizzonte per gli appassionati di moto da collezione e per chi sogna di aggiungere un autentico capolavoro alla propria scuderia: una Bimota HB2 con motore Honda CB1100R, prodotta nel 1983, è ora disponibile sul mercato britannico al prezzo di 12.995 sterline, pari a circa 15.000 euro. Si tratta di una proposta che farà battere il cuore non solo agli estimatori della ingegneria italiana, ma anche a chi riconosce nella rarità e nella storia un valore che va ben oltre il semplice possesso materiale.

Questa due ruote rappresenta una vera e propria pietra miliare nel panorama delle moto d’epoca italiane. Il progetto della Bimota HB2 nasce dal genio creativo di Massimo Tamburini nel 1981, segnando l’ultima opera dell’ingegnere romagnolo prima di lasciare la casa riminese per nuove avventure professionali. L’esclusività di questo modello è sottolineata dalla produzione limitatissima: appena 193 esemplari, di cui solo 53 regolarmente omologati per la circolazione su strada. Una rarità che fa della HB2 una vera icona per il collezionismo moto.

A rendere ancora più prezioso questo specifico esemplare è la sua configurazione assolutamente unica. Se le versioni standard della Bimota HB2 erano equipaggiate con il propulsore Honda CB900F da 901 cc e 95 CV, questa moto si distingue per l’adozione del motore Honda CB1100R. Si tratta di una richiesta speciale avanzata da un raffinato collezionista britannico direttamente alla Bimota, un dettaglio che impreziosisce ulteriormente il valore storico e tecnico di questa due ruote.

L’assemblaggio di questa straordinaria moto da collezione fu affidato alle mani esperte degli specialisti di Harris Brothers Performance. Il loro intervento ha permesso di integrare in modo impeccabile la meccanica giapponese all’interno del telaio italiano, realizzando una sinergia tecnica e stilistica che supera le già eccellenti prestazioni del modello originale. Il risultato? Una moto capace di toccare i 245 km/h, una velocità che testimonia la perfetta fusione tra affidabilità nipponica e audacia progettuale italiana.
Dal punto di vista tecnico, questa Bimota HB2 vanta una dotazione di altissimo livello: freni a disco Spondon sia all’anteriore che al posteriore, sospensioni Maxton completamente revisionate, cerchi in magnesio Campagnolo e una forcella Ceriani. Tutti elementi che non solo esaltano le prestazioni, ma raccontano la cura maniacale con cui ogni dettaglio è stato selezionato e assemblato. Non manca la documentazione completa, che include i manuali originali, un elemento fondamentale per chi cerca l’autenticità assoluta in una moto d’epoca.
Un altro aspetto che aggiunge valore a questa moto è la sua storia di proprietà: in oltre quarant’anni di vita, la HB2 ha avuto soltanto due proprietari. Il primo l’ha custodita per ben 17 anni, il secondo per altri 20, garantendo una manutenzione costante e uno stato di conservazione semplicemente impeccabile. Un pedigree che la rende ancora più desiderabile per chi considera il collezionismo moto non solo una passione, ma anche un investimento di valore crescente nel tempo.
Per gli intenditori e gli appassionati di moto da collezione, questa Bimota HB2 con motore Honda CB1100R non rappresenta soltanto un oggetto da esibire, ma un vero e proprio pezzo di storia del motociclismo italiano. Un testimone dell’esclusività e dell’eccellenza che hanno reso celebre il made in Italy nel mondo delle due ruote. Ogni linea, ogni componente, ogni documento che accompagna questa moto racconta l’epopea di una casa capace di innovare e di lasciare un segno indelebile nella storia della tecnica e dello stile. E per chi saprà cogliere questa opportunità, sarà come mettere in garage non solo una moto, ma un autentico mito dell’ingegneria italiana.

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