MV Agusta pronta al ritorno in MotoGP con una strategia ispirata alla Formula 1
MV Agusta mira alla MotoGP dal 2027 ispirandosi alla Formula 1: motore in affitto, telaio Kalex o Suter e obiettivo crescita dopo il passaggio di proprietà.
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Il mito ritorna. Dopo anni di attesa e una lunga storia fatta di gloria e innovazione, MV Agusta si prepara a scrivere un nuovo capitolo nel panorama delle competizioni motociclistiche internazionali. L’iconico marchio di Schiranna punta dritto alla MotoGP, la massima espressione del motociclismo mondiale, adottando una strategia inedita che trae ispirazione direttamente dalla Formula 1. Non si tratta di un semplice ritorno alle corse, ma di una vera e propria rivoluzione di approccio, capace di ridefinire le regole del gioco in un settore da sempre molto tradizionale.
L’idea che sta prendendo forma nei reparti di progettazione della casa varesina è tanto ambiziosa quanto innovativa: anziché sviluppare internamente ogni componente della moto, MV Agusta intende noleggiare un motore da un costruttore già affermato nel campionato, per concentrare poi le proprie risorse e competenze sulla realizzazione del telaio e sull’aerodinamica. Una scelta che richiama da vicino la filosofia dei team clienti nel circus automobilistico, ma che rappresenta una novità assoluta nel mondo delle due ruote.
Questo nuovo corso si inserisce in un momento di profonda trasformazione per l’azienda. Nel giugno 2025, la famiglia Sardarov, tramite la holding Art of Mobility, ha acquisito la quota di maggioranza di Pierer Mobility per una cifra attorno ai 60 milioni di euro. Un passaggio cruciale che segna l’inizio di una nuova era, nonostante le recenti difficoltà legate all’insolvenza di KTM. In questo contesto, il nuovo amministratore delegato Luca Martin ha fissato obiettivi chiari: raggiungere le 4.000 moto vendute già nel 2025, con una prospettiva di crescita costante a partire dal 2026.
Lo stabilimento di Schiranna è al centro di un importante piano di espansione produttiva. L’obiettivo dichiarato è arrivare a 12.000 motociclette all’anno, una soglia che rappresenterebbe un vero record nella storia recente del marchio. Superare le 1.000 unità mensili significherebbe riscrivere i traguardi storici di MV Agusta, che nei suoi anni migliori aveva raggiunto quota 7.000 moto vendute.
Ma la sfida della MotoGP va oltre i numeri e la produzione. È una questione di prestigio e di visibilità internazionale. L’ingresso nella classe regina nasce anche dall’esigenza di confrontarsi con i principali protagonisti europei: Ducati, Aprilia, KTM, BMW, Triumph e Fantic, tutti già presenti nei campionati più importanti. Tuttavia, il regolamento imposto da Dorna prevede dei vincoli stringenti: dal 2026, l’unica via percorribile sarà l’alleanza con uno dei sei team satellite esistenti, visto che non sono previsti nuovi slot indipendenti.
MV Agusta, un motore a noleggio
Sul fronte tecnico, la strategia di MV Agusta non prevede, almeno inizialmente, la realizzazione di una moto completa da 850cc. L’idea è quella di noleggiare il motore da case come Aprilia o Honda, affidando invece la progettazione e la costruzione del telaio a specialisti del calibro di Kalex o Suter. Queste realtà, forti di una lunga esperienza nelle categorie minori e anche nella stessa MotoGP, rappresentano un punto di riferimento nel settore e potrebbero garantire al progetto un livello tecnico d’eccellenza.
Un elemento fondamentale della nuova strategia è la scelta di focalizzarsi esclusivamente sulla MotoGP, escludendo categoricamente la partecipazione ad altre categorie come Moto3, Moto2, Supersport o Superbike. L’obiettivo è chiaro: utilizzare la massima piattaforma del motociclismo per rafforzare la brand identity e il posizionamento globale del marchio, anche alla luce della recente acquisizione di Dorna da parte di Liberty Media.
Se le condizioni regolamentari e commerciali lo permetteranno, il sogno di rivedere le leggendarie MV Agusta sfrecciare tra i cordoli della MotoGP potrebbe concretizzarsi già nel 2027 o 2028. Sarebbe un ritorno che riporterebbe in pista un nome che ha scritto alcune delle pagine più emozionanti della storia del motociclismo mondiale, con una strategia che promette di scuotere dalle fondamenta l’intero settore.