Moto Guzzi Red Devil: il tributo artigianale alla Café Racer anni ’70

La storia della Red Devil, la Moto Guzzi V7 Café Racer di Shaun Boulter, un capolavoro artigianale ispirato alla leggendaria Le Mans Mk1.

Moto Guzzi Red Devil: il tributo artigianale alla Café Racer anni ’70
M S
Massimo Schimperla
Pubblicato il 8 set 2025

Quando la passione incontra la meccanica, possono nascere vere e proprie leggende su due ruote. È il caso della Moto Guzzi V7 protagonista di questa storia, una moto che, nelle mani di Shaun Boulter, si è trasformata da classico moderno a omaggio vivente di una delle icone più amate dagli appassionati: la Le Mans Mk1. “Ho sempre desiderato una Le Mans Mk1 e non riesco a capire perché Guzzi non abbia mai prodotto una nuova versione. Così ho deciso di farlo io”, racconta Shaun, riassumendo in poche parole la scintilla che ha dato il via a questa avventura.

La sua creatura, ribattezzata Red Devil, nasce da una Moto Guzzi V7 Classic del 2012, trasformata in un’autentica Café Racer che fonde tradizione e innovazione. Ma qui la customizzazione va ben oltre il semplice restyling: è un percorso fatto di viaggi, incontri e dettagli ricercati che hanno portato questa moto a diventare qualcosa di unico nel panorama motociclistico contemporaneo.

Il viaggio della Red Devil attraversa continenti e culture. La moto, prodotta originariamente in Italia, viene scoperta da Shaun in un negozio polveroso della Malesia, dove attendeva una nuova vita. Il suo carattere internazionale si arricchisce grazie a una rarissima carenatura Stucchi proveniente dall’Australia, un pezzo difficile da reperire che rappresenta un vero e proprio tesoro per gli intenditori. Il tocco finale arriva in Inghilterra, dove la moto viene sottoposta a una verniciatura artigianale senza l’ausilio di decalcomanie: solo mani esperte, passione e attenzione al dettaglio.

La customizzazione della Red Devil non si limita all’estetica, ma coinvolge ogni aspetto della moto. Il telaio è stato verniciato a polvere in nero per esaltare le linee classiche, mentre gli ammortizzatori Hagon – installati sia all’anteriore che al posteriore – assicurano una guida precisa e sportiva. Ogni componente racconta una storia: i parafanghi in alluminio sono realizzati a mano, la sella monoposto in alcantara e pelle richiama le corse degli anni d’oro, i manubri clip-on Tomaselli invitano a una posizione di guida aggressiva. Gli scarichi Mistral con collettori maggiorati, infine, completano il pacchetto, regalando alla moto una voce inconfondibile e prestazioni migliorate.
I dettagli fanno la differenza: cerchi e raggi cromati, teste e flange scarico provenienti da una V50 d’epoca, componenti cromati che brillano alla luce, e un’estetica che richiama fedelmente lo spirito delle Café Racer anni ’70. Nonostante il look grintoso, Shaun ammette con sincerità che le prestazioni, pur migliorate, restano in linea con la filosofia della moto: la potenza è passata dai 49 CV originali a circa 50-55 CV grazie a una rimappatura e all’installazione di un modulo V Twin boost. La velocità massima, in condizioni ottimali, può raggiungere i 110 mph (circa 177 km/h), ma la vera magia sta nell’esperienza di guida.
La Red Devil è stata pensata per essere una “generatrice di sorrisi”, una moto leggera e agile che sa regalare emozioni autentiche anche a velocità contenute. Shaun la paragona a una Mini classica: compatta, coinvolgente, capace di trasmettere sensazioni pure e genuine. Il progetto, tuttavia, è in continua evoluzione. Il prossimo passo? Un potenziamento del motore a 820 cc, l’aggiunta di un doppio disco anteriore e altre raffinatezze tecniche per esaltare ulteriormente il carattere della sua creazione.
La nascita della Red Devil non sarebbe stata possibile senza il contributo di veri appassionati. Tim Hoare di Paint Shack ha curato la verniciatura artigianale rossa, realizzata interamente a mano e senza decalcomanie, mentre Russ Vaughan, amico e compagno di viaggio di Shaun, ha dato un contributo fondamentale nella messa a punto meccanica della moto.
In un periodo in cui il trend neo-retro domina il mercato delle due ruote, la Red Devil di Shaun Boulter si distingue come un esempio di autenticità: non è solo una moto dall’aspetto vintage, ma una vera e propria interpretazione moderna di ciò che una Moto Guzzi V7 contemporanea potrebbe essere, restando fedele alle sue radici più gloriose. Un tributo appassionato che dimostra come la Café Racer possa ancora essere terreno fertile per la creatività, l’innovazione e, soprattutto, la passione.

Ti potrebbe interessare: