Accordo UE-USA: stangata del 65% sulle moto europee

L’accordo UE-USA sui dazi penalizza l’industria motociclistica europea: ACEM e ANESDOR chiedono soluzioni urgenti per difendere competitività e occupazione.

Accordo UE-USA: stangata del 65% sulle moto europee
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Massimiliano Vetrone
Pubblicato il 30 ago 2025

L’ultima svolta nelle relazioni commerciali tra UE-USA rischia di trasformarsi in un vero e proprio terremoto per l’industria motociclistica del Vecchio Continente. Con l’entrata in vigore del nuovo accordo commerciale siglato il 21 agosto 2025, il settore si trova ora a fronteggiare una barriera tariffaria senza precedenti: un sistema di dazi a doppio livello che minaccia di compromettere la competitività europea su uno dei mercati più strategici al mondo.

La nuova intesa, fortemente voluta dall’amministrazione Trump, introduce un dazio base del 15% su tutte le esportazioni europee dirette verso il mercato americano. Ma il vero nodo critico è rappresentato dall’ulteriore 50% di tariffa che colpisce i prodotti contenenti acciaio europeo. Una misura che, di fatto, interessa la quasi totalità delle motociclette prodotte nel Vecchio Continente, dato che l’acciaio rappresenta un materiale imprescindibile nella costruzione di telai, componenti strutturali e parti fondamentali dei veicoli a due ruote.

La reazione delle principali associazioni di categoria non si è fatta attendere. ACEM (l’Associazione dei Costruttori Europei di Motocicli) e ANESDOR (l’Associazione Nazionale delle Imprese del Settore delle Due Ruote spagnola) hanno immediatamente lanciato l’allarme, sottolineando il potenziale impatto devastante di queste misure per l’intero comparto. Secondo i vertici di ACEM, il nuovo sistema tariffario rappresenta una minaccia concreta non solo per i margini di profitto delle aziende, ma anche per la salvaguardia dei posti di lavoro lungo tutta la filiera produttiva, sia in Europa che negli Stati Uniti.

La nostra industria non può permettersi un periodo prolungato di incertezza,” ha dichiarato Antonio Perlot, segretario generale di ACEM. “Il nuovo dazio del 50% sul contenuto di acciaio vanifica gran parte dei benefici dell’accordo commerciale e rischia di mettere fuori gioco i produttori europei proprio su un mercato chiave come quello americano.” Un messaggio chiaro, che mette in evidenza la necessità di soluzioni rapide e concrete per scongiurare una crisi che avrebbe ripercussioni su scala internazionale.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso José María Riaño, segretario generale di ANESDOR, che ha evidenziato la particolare esposizione dei produttori spagnoli, molto attivi nei segmenti off-road ed elettrico. “Il mercato nordamericano è essenziale per le nostre aziende. È fondamentale che l’accordo commerciale venga rivisto tenendo conto delle specificità del nostro settore e della centralità della competitività europea nel panorama globale.”
L’origine di questa stretta tariffaria va ricercata nell’inasprimento delle politiche protezionistiche da parte dell’amministrazione Trump, che ha deciso di intensificare le restrizioni sull’importazione di acciaio e alluminio, senza però menzionare esplicitamente le motociclette nel Federal Register. Questa ambiguità normativa ha finito per includere di fatto l’intero comparto motociclistico tra i settori colpiti dalle nuove misure, rendendo l’export europeo verso gli Stati Uniti estremamente oneroso e poco competitivo.
Le conseguenze di questa politica rischiano di essere drammatiche: la perdita di posti di lavoro in Europa, la riduzione della presenza delle aziende europee sul mercato americano e un indebolimento strutturale della competitività del settore. Non solo: anche le filiere statunitensi, spesso legate a doppio filo ai fornitori europei, potrebbero subire contraccolpi negativi, con ricadute sull’occupazione e sulla qualità dell’offerta.
Nonostante l’accordo commerciale preveda la possibilità di ulteriori negoziati per rivedere i dazi, le associazioni di categoria chiedono con forza impegni concreti e tempistiche chiare, rifiutando promesse generiche e aperture di principio che rischiano di tradursi in un nulla di fatto. In questa fase delicata, ACEM ribadisce la propria volontà di collaborare attivamente con le istituzioni europee per supportare le trattative in corso e difendere gli interessi di un settore industriale che rappresenta una parte storica e strategica dell’economia europea.
La partita UE-USA è ancora aperta e molto dipenderà dalla capacità dell’Unione Europea di far valere le proprie ragioni nei tavoli negoziali internazionali. La difesa della competitività e dei posti di lavoro del settore motociclistico europeo passa ora attraverso una diplomazia commerciale attenta, incisiva e pronta a reagire con determinazione a ogni nuova sfida posta dagli equilibri globali.

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