Area B, scattano le restrizioni anche per i motocicli: cosa cambia dal 2025

Esteso il sistema MoVe-In di Milano per moto e scooter: chilometraggio limitato per ridurre l'inquinamento senza penalizzare i motociclisti.

Area B, scattano le restrizioni anche per i motocicli: cosa cambia dal 2025
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Massimo Schimperla
Pubblicato il 9 giu 2025

Una vera e propria rivoluzione si sta preparando per la mobilità su due ruote a Milano. A partire dalla seconda metà 2025, il capoluogo lombardo introdurrà nuove e significative restrizioni per l’accesso delle moto nelle Area B, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto ambientale. Tra le novità principali, spicca l’estensione del sistema MoVe-In ai motocicli, una tecnologia già utilizzata per le automobili che monitora i chilometri percorsi annualmente in base alla categoria di emissioni del veicolo.

Le restrizioni saranno implementate gradualmente a partire dal 1° ottobre 2025, inizialmente interessando i motoveicoli a due tempi Euro 2. Successivamente, il divieto si estenderà ai veicoli a quattro tempi Euro 1 e 2, con un piano che prevede un progressivo inasprimento fino al 2030. L’obiettivo finale è quello di eliminare dalla circolazione le categorie di veicoli più inquinanti attualmente autorizzate.

Questa decisione ha generato un acceso dibattito tra i cittadini, culminato in una raccolta firme per un referendum abrogativo. Nonostante ciò, l’amministrazione comunale sembra determinata a proseguire con il suo piano di sostenibilità mobilità. Tuttavia, i dati dell’inventario regionale Inemar indicano che l’impatto delle moto Euro 0, 1 e 2 sulle emissioni complessive è relativamente contenuto: solo il 7,5% per i composti organici volatili, il 2,6% per il PM10 e appena lo 0,5% per gli ossidi di azoto.

Il sistema MoVe-In rappresenta una soluzione innovativa per bilanciare le esigenze ambientali e sociali. Grazie a un dispositivo GPS installato sui veicoli, è possibile monitorare i chilometri percorsi, indipendentemente dagli orari di attivazione delle Zone a Traffico Limitato. I limiti chilometrici saranno stabiliti in base alla categoria del veicolo, consentendo ai possessori di moto più inquinanti di circolare entro soglie accettabili.
L’assessore alla Mobilità, Arianna Censi, ha difeso l’iniziativa definendola un compromesso necessario. “La limitazione chilometrica consente di mantenere l’impatto dei veicoli in deroga entro livelli accettabili, offrendo la possibilità di utilizzo per brevi tragitti a chi non può permettersi mezzi meno inquinanti”, ha dichiarato. Inoltre, Censi ha sottolineato la coerenza del provvedimento con le politiche adottate in altre grandi città europee.
Nonostante le buone intenzioni, rimangono interrogativi sull’effettiva accoglienza del sistema tra i cittadini e sull’impatto reale sulla qualità dell’aria. La città di Milano si trova di fronte a una sfida complessa: garantire una transizione verso una mobilità più sostenibile senza penalizzare eccessivamente chi utilizza le moto per necessità quotidiane. Con il tempo, sarà interessante osservare se il sistema MoVe-In riuscirà a diventare un modello per altre città italiane ed europee.

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