Dai rottami a capolavoro: la BMW K100 “Alma” di Anathem Garage
Scopri la BMW K100 “Alma” di Anathem Garage: una Flying Brick del 1983 trasformata in special esclusiva, tra innovazione tecnica e artigianalità.
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Un relitto abbandonato, un motore da salvare e una sfida apparentemente impossibile: così nasce una delle storie più affascinanti del mondo delle custom moto. Da un cumulo di rottami, dove solo il motore quattro cilindri sembrava ancora avere un futuro, prende vita “Alma”, la nuova opera firmata Anathem Garage. Questo laboratorio milanese, sotto la guida dell’esperto Giancarlo Noe, si è imposto nel panorama delle trasformazioni su due ruote, dimostrando che anche una base apparentemente senza speranza può rinascere come autentico capolavoro. Il progetto “Alma” affonda le sue radici in una BMW K100 del 1983, soprannominata dagli appassionati Flying Brick per la particolare forma squadrata del propulsore. La moto era ridotta a poco più di uno scheletro: telaio a malapena recuperabile, impianto elettrico distrutto dai topi e il resto completamente compromesso. Solo il cuore, quel motore iconico, si prestava a essere riportato in vita. Eppure, proprio da questi resti è scaturita la scintilla creativa che ha guidato la rinascita.
Il processo di trasformazione ha richiesto una ricostruzione totale, una vera e propria opera di ingegneria e design. Il telaio, originariamente pensato per un uso convenzionale, è stato profondamente modificato per accogliere un moderno forcellone monobraccio dotato di ammortizzatore centrale verticale. Questa soluzione, solitamente riservata a modelli di fascia alta, ha permesso di conferire ad “Alma” una personalità tecnica e stilistica unica.
All’anteriore, la scelta è ricaduta su una forcella Kayaba rovesciata di ultima generazione, elemento che assicura precisione di guida e un’estetica aggressiva. La moto artigianale si distingue anche per la completa riprogettazione dell’impianto elettrico: ciò che era stato divorato dal tempo e dai roditori è stato sostituito da una soluzione tecnologicamente avanzata, in grado di garantire affidabilità e funzionalità moderne.
Il lavoro di Anathem Garage si è poi concentrato sull’estetica, dove la cura per i dettagli è diventata una vera e propria firma. Il serbatoio, pur mantenendo le proporzioni originali, è stato modificato con coperture laterali realizzate a mano, conferendo alla moto un profilo distintivo. Il manubrio in fibra di carbonio non solo riduce il peso complessivo, ma regala un tocco racing. Gli specchietti Highsider, dotati di illuminazione integrata, rappresentano un connubio tra stile e tecnologia, mentre il sistema di illuminazione posteriore, incastonato tra la coda e il telaietto, è un dettaglio che non passa inosservato.
Un elemento che attira subito l’attenzione è l’esclusivo terminale di scarico, progettato appositamente per questa realizzazione. La scelta non si è fermata all’estetica: la modifica del telaio ha consentito l’adozione di uno pneumatico posteriore dalla larghezza generosa, fino a 200 mm, una caratteristica rara su una BMW K100 di questa generazione. L’utilizzo di una gomma tassellata, infine, aggiunge versatilità e un pizzico di audacia, sottolineando la volontà di uscire dagli schemi.
La filosofia che anima ogni creazione di Anathem Garage è evidente anche in “Alma”: ogni moto è pensata come un’opera unica, che fonde la personalità del cliente con la visione artistica del laboratorio. In questo caso, la BMW K100 ha acquisito una nuova identità, capace di richiamare le linee classiche della casa bavarese ma al tempo stesso di distinguersi per soluzioni tecniche e stilistiche fuori dal comune.
Il risultato finale è una custom moto che sembra uscita direttamente da un centro stile, ma con un’anima inconfondibilmente “custom”. “Alma” è la dimostrazione di come anche una base sottovalutata e difficile possa trasformarsi, grazie a passione, competenza e creatività, in una moto che non solo racconta una storia di rinascita, ma incarna lo spirito più autentico dell’artigianalità italiana. La Flying Brick rinasce così, pronta a scrivere nuove pagine sulle strade, testimoniando che anche dalle ceneri può nascere qualcosa di straordinario.