MV Agusta, fuga dall’incubo: la rinascita italiana guidata da Timur Sardarov
MV Agusta riprende il controllo dopo la crisi con KTM: la famiglia Sardarov punta su segmento premium e sogna il ritorno in MotoGP.
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La rinascita italiana nel panorama motociclistico si concretizza con un evento destinato a lasciare il segno: MV Agusta torna sotto il controllo della famiglia Sardarov. Un ritorno che non solo salva uno dei marchi più iconici del Made in Italy, ma ne rilancia anche la visione, l’identità e le ambizioni. Timur Sardarov, protagonista indiscusso di questa svolta, ha sintetizzato il rischio corso dall’azienda con parole forti: “Nel peggiore dei casi, KTM avrebbe assorbito MV Agusta. Saremmo semplicemente scomparsi.” Un’affermazione che fotografa la drammaticità di un anno segnato da tensioni, sospensioni produttive e profonde divergenze sulla strategia aziendale.
La vicenda societaria ha vissuto un’accelerazione senza precedenti nell’ultimo anno. Quella che nella primavera del 2024 appariva come una promettente alleanza strategica con il colosso austriaco KTM si è trasformata rapidamente in un vero e proprio incubo industriale. Problemi finanziari, pagamenti sospesi e una visione aziendale incompatibile hanno condotto alla rottura definitiva dell’accordo in tempi record, lasciando dietro di sé una scia di incertezze e difficoltà operative.
Le conseguenze di questa crisi sono state tangibili e profonde: la produzione moto si è fermata per ben sei mesi, la catena di fornitura si è interrotta e i dipendenti sono rimasti senza stipendio. “KTM ha smesso di pagare i nostri dipendenti e fornitori a fine ottobre 2024”, ha dichiarato Sardarov in un’intervista esclusiva, sottolineando come solo il ritorno dell’azienda sotto la guida della famiglia Sardarov abbia permesso una ripresa effettiva delle attività a partire da maggio.
Il nodo centrale della rottura è stato rappresentato dalle profonde divergenze sulla strategia aziendale. Durante la gestione austriaca, KTM aveva ipotizzato una svolta radicale verso il segmento off-road, una direzione giudicata totalmente estranea all’essenza di MV Agusta. “Non siamo come Lamborghini con Audi. Siamo più simili a Ferrari: indipendenti, unici, con una nostra filosofia”, ha ribadito Sardarov, sottolineando l’indissolubile legame del marchio con la velocità su strada e il mondo delle competizioni.
Con il ritorno alle origini, la famiglia Sardarov ha tracciato una nuova rotta, chiara e ambiziosa. La nuova strategia punta a rafforzare il posizionamento nel segmento premium, evitando sia la deriva verso il lusso esasperato sia la tentazione di abbassare la qualità per raggiungere fasce di mercato più economiche. L’obiettivo è offrire prodotti di valore reale, mantenendo quell’esclusività che da sempre distingue le moto di Schiranna. Si tratta di una scelta di campo netta, che mira a valorizzare il DNA sportivo e artigianale del marchio, ponendo l’accento su qualità, innovazione e prestigio.
Tra i progetti più ambiziosi della nuova era, spicca la possibile partecipazione al MotoGP, un ritorno sulle scene internazionali a oltre quarant’anni dall’ultima apparizione. “Siamo in trattativa con la direzione del campionato”, ha confermato Sardarov, pur riconoscendo le notevoli difficoltà economiche e logistiche di un’operazione di tale portata. L’ingresso nel massimo campionato motociclistico rappresenterebbe un segnale fortissimo della volontà di MV Agusta di riaffermarsi come punto di riferimento globale per le due ruote di alta gamma.
La storia recente di MV Agusta è un esempio emblematico di resilienza e orgoglio industriale italiano. Il ritorno della famiglia Sardarov al timone segna l’inizio di una nuova fase, in cui tradizione e innovazione si fondono per riaffermare il prestigio di uno dei marchi più leggendari del motociclismo mondiale. Un percorso che, tra sfide e ambizioni, punta a consolidare la leadership nel segmento premium e a riportare il nome di Schiranna tra i grandi protagonisti della scena internazionale.