Un euro per salvare una leggenda: Dainese cambia padrone
Dainese ceduta per un euro ai suoi principali creditori: tutti i dettagli sull’operazione finanziaria e le prospettive di rilancio per il marchio italiano.
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Un passaggio di proprietà dal valore simbolico di un euro, milioni di debiti sulle spalle e un futuro tutto da scrivere: è questa la nuova realtà che si trova ad affrontare Dainese, colosso dell’abbigliamento motociclistico italiano riconosciuto in tutto il mondo per innovazione e qualità. L’azienda, celebre per aver rivoluzionato la protezione dei motociclisti e degli sportivi, ha visto cambiare la propria governance in seguito a una complessa operazione finanziaria, che rappresenta tanto una sfida quanto un’opportunità di rinascita.
La notizia ha fatto rapidamente il giro del settore: il controllo di Dainese è passato nelle mani di un consorzio formato dai principali creditori, HPS Investment Partners e Arcmont Asset Management. La cessione è avvenuta al prezzo simbolico di un euro, ma dietro questa cifra si nasconde una strategia ben precisa: salvare una leggenda dell’industria italiana attraverso un cosiddetto debt for equity swap. In pratica, i creditori hanno convertito parte dei loro crediti – che ammontano a circa 300 milioni di euro – in quote societarie, prendendo così le redini di un’azienda che rischiava il tracollo.
Il percorso che ha portato a questa svolta è stato tutt’altro che lineare. Negli ultimi anni, Dainese ha dovuto affrontare una crisi finanziaria acuita dalle scelte del precedente proprietario, il fondo Carlyle. Le ambiziose strategie di espansione internazionale, con investimenti massicci nei mercati americano e cinese, non hanno prodotto i risultati sperati. I ritorni tardavano ad arrivare, mentre i costi crescevano a dismisura, portando a un progressivo deterioramento dei conti aziendali. Nel solo 2024, la società ha registrato perdite per ben 120 milioni di euro, una cifra che testimonia la portata delle difficoltà.
Nonostante questo scenario critico, il consorzio guidato da HPS Investment Partners e Arcmont Asset Management ha deciso di scommettere sul futuro di Dainese. Oltre ai 285 milioni di euro già investiti dal 2022, i nuovi proprietari hanno iniettato ulteriori 25 milioni per sostenere la liquidità e avviare un percorso di risanamento. Sebbene dalla società non siano ancora arrivate dichiarazioni ufficiali sul nuovo assetto, Dainese ha confermato di essere impegnata in “discussioni costruttive con i partner finanziari” per rafforzare la propria struttura patrimoniale.
Fondata nel 1972, Dainese ha saputo conquistare una posizione di leadership nel mondo della sicurezza su due ruote, diventando punto di riferimento per generazioni di motociclisti e fornendo equipaggiamento anche ai campioni della MotoGP. Con circa 1.000 dipendenti e una reputazione costruita su ricerca, innovazione e qualità artigianale, l’azienda veneta rappresenta un vero e proprio patrimonio del Made in Italy. Tuttavia, il rischio di veder compromessa questa eredità è oggi più concreto che mai.
La sfida che attende la nuova proprietà è duplice: da un lato, sarà necessario riportare i conti in equilibrio, tagliando costi e ottimizzando la gestione finanziaria; dall’altro, occorrerà preservare quei valori di eccellenza e affidabilità che hanno reso il marchio Dainese sinonimo di protezione e avanguardia. Non si tratta solo di una questione economica, ma anche identitaria: il rischio è che, nella corsa al risanamento, si perda il legame profondo con la tradizione e l’innovazione che hanno fatto la fortuna dell’azienda.
Per il settore dell’abbigliamento motociclistico, il caso Dainese si presenta come un vero e proprio banco di prova. Se il nuovo management riuscirà a rilanciare l’azienda senza snaturarne l’anima, potrà tracciare una rotta da seguire anche per altri brand storici in difficoltà. La capacità di coniugare sostenibilità finanziaria e fedeltà ai valori fondanti sarà la chiave per uscire dalla crisi e riconquistare la fiducia di clienti e partner internazionali.
Il futuro di Dainese è dunque appeso a un filo, ma non è ancora scritto. Il salvataggio guidato da HPS Investment Partners e Arcmont Asset Management offre una seconda possibilità a un marchio che ha fatto la storia della sicurezza sulle due ruote. Toccherà ora ai nuovi azionisti e al management trovare il giusto equilibrio tra innovazione, tradizione e sostenibilità economica, affinché la leggenda continui a vivere e a ispirare il mondo delle due ruote.