MotoGP: Marquez, quando è il pilota a fare la differenza
Marc Marquez ha vinto il mondiale 2017 per merito della sua Honda?
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Nel motociclismo odierno è fondamentale scaricare a terra tutta la potenza del mezzo, o facendo meno strada possibile girando “stretti” e aprendo prima o la curva più morbida e più veloce in percorrenza. Conta il pilota capace di “domare” questi bolidi di straordinaria potenza e velocità con l’ausilio dell’elettronica ecc., il pilota capace di “interpretare” la sua moto in ogni condizione, capace di “azzeccare” l’assetto più equilibrato, capace di “gestire” anche la corsa più infuocata rimanendo di “ghiaccio”, con le qualità del sapiente regista. Poi, quando serve, bisogna tirar fuori gli artigli, sferrando il colpo vincente, con il curvone a manetta e l’ultima staccata da impiccato, per quel giro a “babbo morto”, stando in piedi e tagliando per primo il traguardo.
Questo, in sintesi, è oggi Marc Marquez, indubbiamente il più forte oggi in pista, lanciato – mai dire mai! – potenzialmente a battere ogni record. Come sempre contano i fatti. E i numeri sciolgono l’interrogativo posto all’inizio su quanto merito ha avuto il pilota e quanto la moto nel risultato finale del titolo MotoGP 2017. Honda è stata la moto “superiore”? Questi i risultati dei due piloti ufficiali della Casa giapponese: Marquez ha conquistato il titolo totalizzando 298 punti. Il suo compagno di squadra Dani Pedrosa si è classificato quarto con 210 punti. Marquez ha vinto 6 gare salendo sul podio 12 volte. Pedrosa ha al suo attivo 2 vittorie con un totale di 9 podi.
Marquez ha centrato 8 pole position contro le 3 pole di Pedrosa. Senza Marquez, la Honda avrebbe conquistato il titolo ? No! E’ la dimostrazione che nel motociclismo il pilota fa ancora la differenza. Meglio così.