GoPro Hero Session: l'action cam si comanda dall'app

Un dado nero per i video in sella.

GoPro Hero Session: l'action cam si comanda dall'app
L G
Lino Garbellini
Pubblicato il 31 lug 2016

L’ultimo modello di action cam dell’americana GoPro ha tutte le carte in regola per trasformarsi nella preferita dei motociclisti. La Hero Session (219 euro) è più piccola delle precedenti, senza schermo, un cubo nero di dimensioni ridotte (38 mm di altezza, 38 mm di larghezza e 36,4 mm di profondità): due soli pulsanti, uno per la connessione Wi-Fi e uno ben visibile per l’accensione del dispositivo.

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Basta premere il pulsante principale una volta e siete pronti a partire e riprendere le vostre scorribande in moto, in seguito tramite l’app è possibile estrarre dal filmato tutti gli scatti desiderati. In alternativa, con una pressione di tre secondi è possibile scattare una “raffica” di foto. La camera pesa 74 grammi, è water resistant, non teme il maltempo quindi e può registrare video con una risoluzione massima di 1.440p a 30 frame per secondo e catturare foto con un sensore da 8 Megapixel.
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La Session registra su schede di memoria MicroSD si collega allo smartphone tramite Wi-fi. Per visionare i filmati registrati, caricarli sul dispositivo mobile ed eventualmente tagliarli è possibile usare l’app gratuita GoPro. Altre due app free accompagnano la Session, entrambe caratterizzate da una notevole facilità d’uso e da un’interfaccia comprensibile a chiunque.
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Quik monta automaticamente dei video partendo dal materiale multimediale presente sul telefono. L’app per esempio è in grado di capire che una decina di foto scattate lo stesso giorno e nello stesso posto, sono relative ad un evento particolare e procede quindi a montarle in un filmato, che è poi possibile editare ulteriormente e condividere sui social. Quindi se volete postare su Instagram o Facebook, una sequenza d’immagini a tema catturate dallo smartphone o dalla video camera GoPro, senza perdere troppo tempo, ma con risultati apprezzabili, Quik fa al caso vostro.
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Splice invece è dedicata sempre al montaggio video, ma è un’app più potente e più complessa. Bisogna creare un progetto, aggiungere i video o le foto desiderati e scegliere come effettuare il montaggio, scegliendo le transizioni o la colonna sonora per esempio. Questa app richiede maggiore tempo sia per l’apprendimento, sia per l’esecuzione, ma i risultati sono decisamente di un altro livello rispetto a Quik e adatti non solo alla condivisione sui social media. La camera è ottima per un uso in moto grazie al suo ingombro e peso, potete scegliere se utilizzarla in uno degli alloggiamenti dello zaino Seeker BackPack (189,99 euro), sul casco, agganciata al telaio o al serbatoio o persino sulla mano, grazie all’apposito guanto. Attenzione alla durata della batteria, questa infatti non ci ha stupito per autonomia e si riduce molto se usate spesso il collegamento Wi-Fi con lo smartphone. Perfetta la resistenza all’acqua, per quanto riguarda le cadute invece è meglio non esagerare.

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