Proprietari delle Vespa a Genova contro il piano anti-smog
Difendere la storia e non escludere il mitico mezzo a due ruote dalla mobilità urbana genovese è l'obiettivo degli appassionati.
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I provvedimenti legislativi suscitano spesso delusione, a tutti i livelli. Anche in ambito comunale ci sono molte iniziative che non trovano la condivisione della gente. A Genova monta la protesta per la decisione della giunta di escludere, di fatto, la Vespa dalla mobilità urbana, con un’ordinanza (i cui effetti si vedranno dal primo giugno) che pone uno stop alle moto euro O nell’area del centro città.
I proprietari dell’iconico scooter di casa Piaggio hanno deciso di uscire fuori gli artigli, per manifestare in modo chiaro il loro disappunto verso la scelta dell’esecutivo locale, altamente penalizzante per il loro mezzo del cuore. Un comitato di dissenso ha preso forma in questi mesi, con il desiderio di mettere in campo ogni iniziativa utile a sensibilizzare sul tema la compagine amministrativa, con la speranza di invertire il trend.
Per cercare di convincere sindaco e assessori delle proprie ragioni, gli owners della Vespa hanno programmato una manifestazione, dal titolo “Vieni a prendere la multa con noi”, su input del presidente di Due Ruote in Città, proprio in coincidenza con la data di entrata in vigore del provvedimento. Funzionerà? Difficile dirlo. Non è da escludere che le cose possano cambiare già prima di allora.
A questo punto è giusto fare un passo indietro, per inquadrare meglio il problema. Secondo gli uomini della giunta, i veicoli a due tempi concorrono in modo chiaro al peggioramento della qualità dell’aria, specie quando si tratta di modelli a miscela olio-benzina.
I possessori, invece, vogliono convincere la controparte a prendere una soluzione diversa, perché a loro avviso la grande presenza di moto in città abbassa il numero di auto e l’inquinamento complessivo.