Losail, Lorenzo (Yamaha) detronizza Stoner (Honda). Ducati in affanno. Rossi da "the nel deserto" ...

Losail, Lorenzo (Yamaha) detronizza Stoner (Honda). Ducati in affanno. Rossi da "the nel deserto" ...
Massimo Falcioni
Pubblicato il 8 apr 2012


Tempi duri per i “dittatori”, anche per un “re” di gran lignaggio come Casey Stoner, detronizzato nella sua Losail da un Jorge Lorenzo in una delle sue giornate di grazia: freddo e calcolatore nella fase di studio quanto incandescente e temerario nell’arrembaggio finale. I significativi progressi dimostrati dalla Yamaha nei test invernali hanno trovato nella prima di Losail una conferma che non può non allarmare il binomio campione del mondo, Stoner-Honda.

Quella che poteva apparire come una cavalcata solitaria, si è trasformata in una sconfitta: Stoner ha guidato da par suo, ma la corsa di oggi dimostra che conservare la corona iridata non è così scontato. Il “canguro” non può più lasciare niente di intentato e forse dovrà anche modificare il modo di gestire i turni di prove ufficiali e le qualifiche: non più toccate e fuga con tempo da pole, ma duro lavoro per non avere poi in corsa sorprese negative come accaduto oggi a Losail.

Lorenzo è maturo e capace di cogliere ogni spiraglio e merita la grande vittoria di questa bella apertura stagionale. Il secondo posto di Pedrosa, davanti a Stoner, vale oro colato: ma lo spagnolo ancora una volta ha atteso troppo prima di rilanciare l’attacco. Con Stoner in difficoltà, Pedrosa poteva anche tentare il colpaccio.

In buona sostanza i tre di testa hanno fatto gara a sé, così come dietro hanno fatto il mastino Crutclow e il fine sciabolatore Dovizioso (staccati di circa 17 secondi) in lotta per il quarto posto e ancora più dietro Hayden, Bautista, Bradl, Barbera, (staccati di circa 28-29 secondi – Barbera +31,382 per il lungo finale) in gran bagarre per il sesto posto andato alla fine all’americano della Ducati.

La Casa di Borgo Panigale può essere soddisfatta per un sesto posto e un decimo di Rossi a oltre 33 secondi? Evidentemente no. La (nuova) Ducati resta moto da terzo gruppo e Rossi oggi fatica anche a rimanere in quei paraggi. Evidentemente siamo con i nodi infilzati nel pettine: c’è un problema di moto ma c’è anche un problema di manico. I motivi? Spetta alla Ducati e a Rossi trovarli. Senza aggrapparsi agli specchi.

Ti potrebbe interessare: