Suzuki B-King 600 - 2006

Suzuki B-King 600 -  2006
omino
Pubblicato il 23 ago 2005


Guerra alla Hornet.

Salone di Tokyo 2001, Suzuki presenta B-King, una concept prepotente, meccanicamente dotata del propulsore di quel missile terra-aria che è la Hayabusa 1.300.

La moto sembrava già pronta per uscire dagli stabilimenti di Hamamatsu, tanto si differenziava dagli iper-avveniristici concept abitualmente lanciati da Suzuki, con lo scopo di fare immagine e copertine a tonnellate.

E proprio da copertina è il suo faro le cui linee essenziali e morbide, ma decise e cattive, riprendono i canoni di uno dei periodi più felici del design industriale, quando oltre sessant’anni fà, disegnatori e tecnici non risparmiavano certo in fantasia e ispirazione, alla ricerca del futuribile, prima ancora che del futuristico.

Stesso faro, incastonato su una forcella dall’inclinazione più usuale di quella del prototipo, cilindrata più che dimezzata e dovremmo esserci: la B-King in versione baby va a caccia grossa: nel mirino ha le sfuggenti forme della best-seller degli ultimi anni, la cavalletta di casa Honda.

A ipotizzarne l’arrivo nel 2006 (purtroppo in tedesco…) è un editoriale di Motorrad, rivista tedesca che ci prende quasi sempre e che attribuisce al potente 600 derivato dalla GSX-R, il compito di dotare il mezzo di tutta la cavalleria necessaria a rispondere anche all’altra media che tanti cuori sta infrangendo, la Kawasaki Z750.

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